Grande successo venerdì scorso, per il secondo happening agreste culturale di Selva di Sotto (pochi chilometri oltre Groppallo), ai piedi della torre di SantAntonino, lantichissima costruzione a pianta quadrata fino allanno scorso sopraffatta dal degrado di secoli e secoli di abbandono.
Collassata nel 1775, la sua storia era entrata nelloblio, anche causa la fitta vegetazione che laveva avvolta. Lo scorso anno, lazione di un team benemerito con capifila il Comune di Farini e la Banca di Piacenza, aveva portato a bonificare larea, al consolidamento strutturale, al ripristino della porzione sommitale superstite mediante un attento restauro. Da poco più di 12 mesi il torrione si erge e si offre, inaspettato, tra monti, declivi e lembi di terra. Una targa sullo stesso perpetua limportante sostegno della Banca.
Abbiamo con entusiasmo accolto lidea del Presidente Sforza di festeggiare ogni anno, lultimo venerdì di luglio, il recupero di questa importante testimonianza della nostra storia - ha detto il sindaco Antonio Mazzocchi rivolgendosi ai tanti convenuti ai piedi della Torre - e abbiamo inserito levento nel Calendario degli appuntamenti tradizionali del nostro Comune. La scelta è stata ampiamente condivisa tantè che la platea dei presenti è oggi ancora più numerosa rispetto a quella già molto gratificante dello scorso anno. Sono particolarmente orgoglioso di questo successo, destinato ad aumentare perché attorno alla Torre è nato un Comitato composto da giovani attivamente impegnati a conservare e a valorizzare il nostro patrimonio di tradizione, storia e cultura. Di questo ringrazio ha detto il sindaco - la Banca di Piacenza, presente con i presidenti dott. Nenna e avv. Corrado Sforza Fogliani.
Don Alfonso Calamari ha quindi rinnovato il rito della benedizione ai fedeli e, successivamente, mons. Domenico Ponzini Direttore emerito dellUfficio Beni culturali della Diocesi - ha evidenziato come storia e tradizioni costituiscano la memoria storica dei luoghi che ogni comunità deve alimentare. La torre campanaria di Selva di Sotto ha aggiunto - è di particolare importanza perché è riconducibile al campanile della prima parrocchia di Groppallo e documenta levangelizzazione della nostra campagna.
Il Gruppo di musica tradizionale e antica "Enerbia" diretto da Maddalena Scagnelli e con Matteo Dorigo alla ghironda, antico strumento medievale proprio dei musicisti erranti, ha accompagnato la festosa manifestazione eseguendo musiche antiche giunte a noi grazie ad un paziente lavoro di ricerca, come i brani Saltarello e Branle des chevaux nonché con i canti della tradizione popolare, così evidenziando anche come il clamoroso successo della manifestazione apporti linfa alla rinascita dellAppennino. A conclusione, un simpatico buffet a cura della Proloco e del Gruppo Alpini.
Il dedalo delle antiche vie consolari romane - Nellambito del raduno è stato accolto con particolare interesse lintervento dellavv. Corrado Sforza Fogliani che si è soffermato sul dedalo di vie che dai tempi remoti attraversano il territorio piacentino. In particolare ha parlato della via Fulvia che collegava Torino a Piacenza innestandosi a Tortona sulla consolare romana Postumia; questultima univa Genova ad Aquileia: i due tratti Torino-Tortona e Tortona-Piacenza divennero la via Romea nellalto medioevo ed era caratterizzata dal fatto che i suoi pellegrini varcavano il Po a Torino e non a Ponterivo di Calendasco (come il vescovo di Canterbury Sigerico) sulla Francigena, via questultima attestata successivamente alla Romea e cioè solo poco prima dellanno Mille.
Nel prosieguo dellintervento, lavv. Sforza Fogliani ha detto di ritenere affidabile lipotesi che vede per il periodo dopo il Mille - nella Romea unautonoma alternativa alla Francigena; con i pellegrini che si sarebbero staccate da queste vie sui tratti diretti a Bobbio, con ipotetico congiungimento con la via degli Abati e questo sullo stesso cammino percorso dai monaci allorché, nel 999 d.c., portarono a Pavia la salma di san Colombano, in seguito alla nota vertenza del governo longobardo a difesa del proprio territorio bobiense rispetto a quello della diocesi di Piacenza che riuscì, comè noto, soccombente nel giudizio relativo avanti al Re longobardo di Pavia.
31.7.17