Ma che analisi vogliono fare, quando non possono neanche dire che a Piacenza cè una banca locale che tutti ci invidiano? Come non possono dire che il nostro mercato dei tassi è più favorevole agli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti che altrove, proprio per questo. Che la Banca di Piacenza è lunica realtà che è rimasta piacentina (oltre che italiana).
Quanti lavoratori piacentini lavorano in aziende che hanno la testa (il centro direzionale) a Piacenza? È da qui che bisogna partire per analisi serie, non addomesticate, credibili.
Quando i centri direzionali vanno via, o sono via, ci va dietro tutto il resto. Essere centri distaccati serve a poco (e niente, alla lunga). Non a caso (lo sanno, ma non possono dirlo, neanche questo), la nostra Banca grazie ai suoi azionisti è lazienda con sede legale ed operativa a Piacenza che occupa nel nostro territorio il maggior numero di lavoratori.
E nessuna altra realtà (eccettuate quelle che godono di prestazioni imposte, e cioè di entrate per tasse) riversa sul territorio un monte di risorse (in stipendi, servizi, tasse locali, dividendi per quasi 20mila soci ecc.) pari a quelle che vi riversa la Banca.
E quante volte, la Banca e solo la Banca ha risolto situazioni, anche nello sport, che nessun altro era disposto a (o poteva) risolvere?
Dai Paolini*, non ci aspettiamo certo che dicano quel che sanno, dovrebbero avere delle caratteristiche che non hanno. Ma da quelli che vogliono fare analisi ed esami, si può (e si deve) pretenderlo. Se no, facciano le cose in modo diverso, con strumenti diversi.
Bisogna partire da questa realtà, ed anche da unaltra (ma anche da questa forse non possono partire).
Dobbiamo sfruttare certo la centralità della nostra area (ha sempre fatto la nostra fortuna, quando non cera di mezzo la politica o la solidarietà di compagni di merende). Ma non dobbiamo farlo con spot. O con iniziative passeggere. Dobbiamo farlo con iniziative univoche e stabili, che ci innestino in (o anche in) terre che storicamente hanno sempre giocato con noi (prima che venisse un figlio di Papa).
Dobbiamo individuare e delimitare larea per noi vantaggiosa, superando i passaggi sbagliati che si sono fatti, diventando noi baricentrici, abbandonando dove si può (come per le Camere di commercio) i confini amministrativi, rispondendo a chi ci chiama (e invece, non lo si fa e tantomeno si prende liniziativa, come si dovrebbe), da Pavia (segnatamente, più volte), da Lodi, da Cremona.
La Banca locale cè, chi ha la vista lunga se la tiene cara.
Attenzione: è come la salute, la si apprezza solamente (ma, questo, da parte degli ingrati, degli sprovveduti o degli invidiosi) quando non cè più (o per caso non ci fosse più).
Lo sanno bene le terre che lhanno persa, per fusioni (commerciate) o anche per gestioni da parte di amministratori incapaci o non corretti.
c.s.f.
*Dal cognome del noto personaggio televisivo, a significare chi ama mettersi in vista andando su giornali in foto.