Recupero di due vitigni autoctoni per la produzione di vino bianco
Firmata convenzione tra Banca di Piacenza e Università Cattolica
Iniziativa caldeggiata dallOrdine dei periti agrari di Piacenza e patrocinata da Consorzio Vini Doc Colli Piacentini e Camera di Commercio dellEmilia
Non poteva che chiudersi con un brindisi lincontro che si è tenuto nella Sala Ricchetti della sede centrale della Banca di Piacenza per la firma della convenzione che lIstituto di credito di via Mazzini ha stipulato con lUniversità Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza, che - attraverso il suo Centro di ricerca BioDNA - predisporrà le attività finalizzate alliscrizione dei vitigni autoctoni Molinelli e Lisöra nei registri regionali e nazionali delle varietà di vite coltivabili (condizione necessaria per poter far uscire queste cultivar dal limbo della sperimentazione e trasformarle in materia prima per la produzione di vino per il mercato). Un progetto che si avvale del patrocinio di Consorzio Tutela Vini Doc Colli Piacentini (presente il presidente Marco Profumo) e Camera di Commercio dellEmilia, con la Banca locale parte attiva nel sostegno finanziario allattività di ricerca finalizzata alliscrizione di cui si è detto, grazie alla segnalazione dellopportunità di valorizzare i vitigni del territorio piacentino fatta dallOrdine dei periti agrari di Piacenza, rappresentata nelloccasione dal suo presidente Carlo Zazzali, da Salima Corti e da Mauro Saccardi.
La convenzione è stata firmata dal presidente della Banca Giuseppe Nenna («soddisfatti di aiutare questa ricerca che valorizza lagricoltura e il territorio») e dal direttore della sede piacentina della Cattolica Angelo Manfredini («grazie alla Banca di Piacenza che ci è sempre a fianco»). Segno di riconoscenza allIstituto di credito «per la sua attenzione a queste iniziative» anche nelle parole della viticoltrice Salima Corti, che ha ricordato «limportanza di preservare questo materiale genetico che ha dimostrato nelle sperimentazioni di poter fornire un buon risultato enologico».
Marco Profumo ha sottolineato «il piacere del Consorzio di appoggiare questa attività che con la rivalutazione di vitigni antichi aiuta il territorio, consentendo di ricavarne prodotti innovativi», mentre il prof. Tommaso Frioni, del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili della Cattolica, ha parlato di «vitigni bianchi interessanti e di buona qualità».
Del Lisöra se ne segnalava la produzione già nel 1877, nel Bobbiese. È un tipico vitigno di montagna e oggi lo si trova nelle zone di Salsominore e Cortebrugnatella. Si caratterizza per un alta resistenza alle malattie della vite. Il Molinelli, già studiato dal prof. Fregoni nel 1969, è stato coltivato e valorizzato dallomonimo produttore nella zona di Ziano. Produce unuva con elevata gradazione zuccherina e bassa acidità, con la quale si elabora un piacevole vino da dessert giallo paglierino carico, alcolico, dolce e profumato.
Per la Banca di Piacenza era presente anche Luca Bertolini, del Coordinamento dipendenze Comparto agrario.
16.4.25
Giuseppe Nenna e Angelo Manfredini firmano la convenzione tra Banca di Piacenza e Università Cattolica
Foto di gruppo con brindisi per i partecipanti all'incontro in Sala Ricchetti