Ultimi due giorni per visitare la mostra a Palazzo Galli Sabato, apertura serale
GIACOMO BERTUCCI, CONCLUSE LE MANIFESTAZIONI COLLATERALI
Visita a Milano alla mostra su Filippo de Pisis e conferenza con Laura Bonfanti
Ultimi due giorni - sabato 18 gennaio e domenica 19 - a disposizione per visitare la mostra Giacomo Bertucci tra Ghittoni e de Pisis allestita a Palazzo Galli dalla Banca di Piacenza. Rispetto allorario canonico (10-12.30 / 16-19), sabato, lapertura è prolungata sino alle 22. Domenica, confermate le visite guidate alle 11 e alle 16.30.
Si sono nel frattempo concluse le manifestazioni collaterali alla mostra con gli ultimi due appuntamenti. Un gruppo di Soci e Clienti della Banca si è recato al Museo del Novecento a Milano - accompagnato da una guida messa a disposizione dallIstituto di credito - per visitare limportante mostra dedicata a Filippo de Pisis (che ha avuto influenza sulla secondo periodo dellattività artistica di Bertucci, caratterizzata dal tema dei fiori, con tecnica stenografica), in corso fino a marzo. Tra le 100 opere esposte, anche Vaso di fiori con pipa, donata dallartista, per interessamento del conte Pallastrelli, alla Galleria Ricci Oddi, nel dicembre del 1937. E proprio delle opere di Giacomo Bertucci presenti nelle collezioni di musei e istituzioni ha trattato Laura Bonfanti nellincontro che si è tenuto in Sala Panini, a Palazzo Galli, appunto a chiusura delle manifestazioni collaterali.
La relatrice ha ricordato come il pittore piacentino lo si ritrovi nelle più rinomate collezioni museali del Piacentino (Ricci Oddi, Istituto Gazzola, Galleria Alberoni), in alcuni prestigiosi musei nazionali (Museo darte della città di Ravenna, Museo darte di Gallarate) e nella maggiori istituzioni della nostra città (Banca di Piacenza, prima per numero di opere possedute, 17, Amministrazione provinciale, Crédit Agricole). Una presenza che testimonia - ha sottolineato la dott. Bonfanti - come si possa considerare Giacomo Bertucci «una figura di riferimento nel panorama artistico del XX secolo», che la mostra della Banca di Piacenza ha contribuito senzaltro a valorizzare.