PICCOLO MUSEO DELLA POESIA SALVO
ANCHE GRAZIE AL SOSTEGNO DELLA BANCA
«A volte si attribuisce al denaro unaccezione negativa, dicendo che è lo sterco del diavolo, ma se ben gestito - come fa il nostro Istituto di credito -, può essere un ottimo fertilizzante per il territorio». Lo ha detto il condirettore generale della Banca Pietro Coppelli, intervenuto nella Sala degli affreschi della Curia vescovile alla conferenza stampa di presentazione dellaccordo tra la Fondazione Opera Parrocchiale della Cattedrale e il Piccolo Museo della Poesia, che ha scongiurato la chiusura del museo in questione per mancanza di una sede. Accordo reso possibile solo grazie allintervento economico di Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano. Lente diocesano - rappresentato dal presidente Giovanni Struzzola - ha messo a disposizione lOratorio di San Cristoforo (in via Genocchi), bene di straordinario valore artistico (al suo interno affreschi del Bibbiena) ma poco conosciuto, che diventerà la prestigiosa sede del Museo e potrà così essere riscoperto dai piacentini. Una soluzione che darà nuovo impulso allattività artistico-letteraria del Museo della Poesia (rappresentato da Massimo Silvotti, Guido Oldani e Sabrina De Canio) che è unica a livello continentale, se non mondiale.
La nostra Banca e la Fondazione di Piacenza e Vigevano (rappresentata dal presidente Massimo Toscani) sosterranno (in parti uguali) le spese relative ad una ristrutturazione di parti del complesso dellOratorio di San Cristoforo, per un importo di 20.000 euro, e le spese per lallestimento museale (30.000 euro).
«Quando viene chiamata - ha proseguito il dott. Coppelli - la Banca di Piacenza cè. Cè stata anche per contribuire al ritrovamento del Klimt ed è qui oggi a sostenere uniniziativa lodevole come questa, nel solco di quella solidarietà di territorio che da sempre ci guida nelle nostre scelte. Siamo lazienda locale con il più alto numero di dipendenti e riversiamo sul territorio 70 milioni di euro, esclusi i finanziamenti. Lo scorso anno è ammontata a circa 8 milioni la somma erogata ai nostri soci attraverso il dividendo. Chi sostiene la nostra Banca - ha concludo il dott. Coppelli - lo fa per il bene di territorio».
Giovanni Struzzola e Massimo Silvotti hanno ringraziato Banca di Piacenza e Fondazione per aver reso possibile la sopravvivenza di una realtà culturale che può dare lustro alla nostra città.