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“EDUCATO CORRETTAMENTE UN UOMO PUO’ ESSERE IL MIGLIOR AMICO DEL CANE”
IL CONVEGNO A PALAZZO GALLI SUL NOSTRO RAPPORTO, NON SEMPRE CORRETTO, CON FIDO

“Educato correttamente un uomo può essere il miglior amico del cane”. La saggia massima con la quale la dott.ssa Michela Sali ha concluso il suo intervento, ben sintetizza i contenuti dell’interessante convegno sul tema “Cani e diritti” che si è tenuto a Palazzo Galli (Sala Panini). Il vicedirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Boselli, presentando i relatori ha ricordato come l’Istituto di credito di via Mazzini sia amico degli animali, tanto da aver lanciato sul mercato un conto corrente - unico in Italia - dedicato agli “Amici fedeli”. Il dottor Boselli ha ringraziato per la sua presenza il vicesindaco Elena Baio (tra le deleghe che le sono state assegnate, anche la tutela degli animali).
All’avv. Filippo Germinetti il compito di illustrare i contenuti dell’incontro. «Si stima - ha osservato - che ci sia ormai 1 cane ogni 4 persone. Questo ha sviluppato effetti positivi per l’economia. Non solo. Oggi Fido è utilizzato nella pet terapy su bambini, anziani e disabili perché il cane porta serenità, induce al sorriso, ci sta vicino, ci dà un senso di benessere e ferma ansia e paura».
Del “cane nel diritto civile” ha parlato il dott. Andrea Finazzi, che ha posto l’accento sull’evoluzione normativa a tutela del rapporto affettivo tra uomo e cane, anche se non esiste una norma costituzionale che riconosca il cane come soggetto debole. «In materia di compravendita - ha illustrato il dott. Finazzi - l’animale è considerato un bene  mobile, quindi un oggetto, mentre nella sua evoluzione la giurisprudenza lo considera, da animale da compagnia, come un essere senziente». Oggi chi possiede un cane ha una responsabilità genitoriale e ha il dovere di gestirlo con un grado di diligenza simile a quello utilizzato per un bambino, rispondendo dei danni provocati dall’animale,  salvo che si dimostri il “caso fortuito”. «Con la riforma del condominio del 2012 - ha aggiunto il relatore - è stato riconosciuto il diritto alla coabitazione, quindi nel regolamento condominiale non può esserci il divieto di possedere e detenere animali domestici».
La dott.ssa Michela Sali della Clinica veterinaria “San Francesco” di San Nicolò, ha trattato delle basi dell’educazione del cane e dei profili sanitari. Parlando di scelta del cane, ci sono prerequisiti da tenere in considerazione: la decisione deve essere condivisa, va valutata la dimensione e l’ubicazione della casa e chi ci abita (bambini, adulti,  anziani), vedere il tempo che si ha a disposizione; il cane si sceglie poi in base a dimensione, tipo di pelo, razza, sesso. I passi da fare per una buona educazione del cane sono la coerenza educativa («in famiglia si deve essere tutti d’accordo») e la tempestività («da subito»). L’educazione alimentare passa invece dalla regolarità dei pasti e dal  non dargli da mangiare cose dal nostro piatto. La dott.ssa Sali ha rimarcato che «maltrattamento è un cane legato alla catena, ma anche quello con il cappottino, gli occhiali da sole e le scarpette»). Per mantenere l’animale in salute gli appuntamenti annuali sono quelli con esame delle feci e le vaccinazioni di base con i relativi richiami, mentre  gli appuntamenti stagionali sono i trattamenti antiparassitari contro pulci, zecche, filaria e laishmania. In età avanzata è bene fare esami del sangue, delle urine e un controllo cardiologico.
Il dott. Umberto Coerezza, dirigente del Servizio veterinario provinciale di Varese, ha trattato del “cane urbano” e delle regole da seguire nei luoghi considerati sensibili, vale a dire quelli pubblici e aperti al pubblico. «Spesso - ha lamentato il dott. Coerezza - il proprietario non impara a convivere con il suo cane perché difetta di cultura cinofila, non rispettando regole che esistono da 50 anni». Il relatore ha quindi spiegato le regole da seguire quando si va in locali pubblici come i ristoranti e in luoghi pubblici come i cimiteri. E’ buona abitudine avere sempre il cane al guinzaglio e la museruola con sé in caso di necessità. C’è l’obbligo di raccogliere le feci e in alcune regioni è possibile  sotterrare il cane nel proprio giardino, derogando alla norma europea che impone l’incenerimento (in Emilia Romagna il sotterramento deve essere autorizzato dal sindaco).
Infine l’avv. Germinetti ha preso in esame il Regolamento di Polizia urbana approvato dal Comune di Piacenza il 19 marzo scorso, evidenziando in particolare il fatto che lo stesso preveda la sottoscrizione di una polizza assicurativa se si possiede un cane aggressivo o di grossa taglia.

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