Il Senatore ha illustrato il suo ultimo lavoro Italia 1915: in guerra contro Giolitti nella conferenza organizzata dalla Banca a Palazzo Galli

Luigi Compagna, Senatore della Repubblica italiana, è stato eletto per la prima volta - nelle consultazioni politiche del 5-6 aprile 1992 ed è poi stato rieletto senatore della Casa delle libertà nelle consultazioni politiche del 13 maggio 2001.
Oggi fa parte della VII Commissione permanente del Senato Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport, della Delegazione italiana dellAssemblea Parlamentare dellOrganizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ed è Presidente del Comitato Italia-Israele dellUnione Interparlamentare.
E collaboratore del quotidiano Il Foglio, fa parte del Collegio dei Garanti della rivista Libro aperto fondata da Giovanni Malagodi (e oggi diretta dal Presidente dellABI Antonio Patuelli) ed è Professore Ordinario di Storia delle Dottrine Politiche presso la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli.
Nella conferenza a Palazzo Galli, il Senatore ha illustrato - al folto pubblico intervenuto in Sala Panini per loccasione - la sua ultima pubblicazione Italia 1915: in guerra contro Giolitti.
Il libro presenta un punto di vista innovativo e polemico sul tema Giolitti, giolittismo e antigiolittismo. L'autore focalizza l'attenzione sull'entrata nel conflitto mondiale, ricostruendo l'azione politico-diplomatica avviata da Salandra e Sonnino che, unita alle manifestazioni degli interventisti capeggiati da d'Annunzio, portarono lItalia a fianco dell'Intesa contro gli Imperi centrali.
Nella contrapposizione tra il neutralismo di Giolitti e lo schieramento interventista, tradottasi nelle «radiose giornate di maggio» con lo scontro tra piazza e Parlamento, lautore vede emergere un archetipo della storia d'Italia: la prepotenza delle minoranze contro la volontà dei più. La stragrande maggioranza del popolo non voleva la guerra: la Chiesa, e con essa pressoché tutti i cattolici, i socialisti e la maggior parte dei liberali che si riconoscevano in Giolitti erano contro tale scelta. Il Senatore Compagna delinea un paradigma interpretativo che dà conto di alcune costanti della storia italiana, fino ai tempi recenti. È la persistenza, soprattutto nelle élite intellettuali invasate da un bisogno di assoluto e da un moralismo settario - quindi sorde alle ragioni della politica -, del rifiuto del principio di realtà, con la conseguenza di ripercuotere questo infantilismo nella classe dirigente.
Al termine della serata, la pubblicazione è stata omaggiata a cura della Banca - a tutti i prenotati.
26.10.16