Un lungo applauso ha salutato la scopertura dellaffresco di SantAgostino, restaurato grazie alla Banca di Piacenza nellambito dellopera di valorizzazione di Santa Maria di Campagna. Il recupero del capolavoro del Pordenone è stato presentato nel corso di una breve cerimonia alla quale hanno presenziato autorità civili e militari e componenti dellAmministrazione e Direzione dellIstituto di credito di via Mazzini. Tra il pubblico anche gli studenti del Liceo artistico Cassinari, che hanno svolto lattività di scuola-lavoro, come guide, alla Salita al Pordenone.
«Il SantAgostino - ha spiegato il presidente del Comitato esecutivo della Banca Corrado Sforza Fogliani nel suo intervento di saluto ai presenti e, in particolare, agli artefici del restauro - è considerato il capolavoro del Pordenone sotto due profili: perché è la prima opera eseguita dallartista friulano in Santa Maria di Campagna e perché provava il suo talento, per ottenere dai fabbricieri la committenza, dando il meglio di sé». Il sindaco Patrizia Barbieri (il Comune è proprietario della Basilica) ha ringraziato la Banca di Piacenza «per averci fatto ancora una volta un grande regalo, a ulteriore dimostrazione di quanto lIstituto abbia a cuore il nostro territorio e la piacentinità», complimentandosi con i protagonisti «di questo meraviglioso restauro». Padre Secondo, Guardiano dei frati minori, ha sottolineato il significato teologico dellaffresco: «SantAgostino ha ispirato il Pordenone nella realizzazione della cupola, rappresentando il Dio Padre che scende a salvare il mondo». Anna Còccioli Mastroviti della Sovrintendenza di Parma e Piacenza, che ha diretto lintervento dal punto di vista scientifico, ha ripercorso la travagliata storia dellopera di Antonio de Sacchis, che ha sempre avuto problemi di conservazione dovuti soprattutto allumidità, richiedendo nel tempo molteplici interventi. Fino ad arrivare al distacco dellaffresco dal muro nel 1913, con sostituzione del telaio di supporto nel 1952 e interventi di restauro nel 1967 e nel 1982. Carlo Ponzini, direttore dei lavori, ha invece illustrato il tipo di intervento realizzato questanno, lanciando una proposta per completare lintervento stesso. «Il Pordenone - ha argomentato - quando faceva unopera pensava sempre anche allaspetto architettonico. E anche per il SantAgostino, intorno allaffresco cera unarchitettura che con il tempo è stata coperta. Il lavoro potrebbe continuare vedendo se è possibile recuperare quanto è stato perduto». La Banca di Piacenza ha raccolto la proposta e ne sarà valutata la fattibilità insieme alla Soprintendenza. Il restauratore Luca Panciera ha illustrato le diverse fasi del recupero, resosi necessario per delle cadute di colore della pellicola pittorica: «Si sono fatti studi e analisi di laboratorio per capirne le cause e si è poi intervenuti operativamente scegliendo la soluzione cromatica più appropriata». Roberto Tagliaferri, responsabile dellUfficio Economato, ha quindi spiegato il lavoro di coordinamento svolto dalla Banca. Lintervento conclusivo è stato affidato a Jonathan Papamarenghi, alla sua prima uscita pubblica da neo assessore alla Cultura della Giunta Barbieri. «Non potevo iniziare questo nuovo percorso in modo migliore», ha affermato Papamarenghi che, nel ringraziare la Banca di Piacenza («vero esempio di mecenatismo e di amore per la comunità piacentina»), ha auspicato «che la nostra città diventi meta di un turismo culturale consapevole, promuovendo e riscoprendo le bellezze del nostro territorio». La presentazione del restauro del SantAgostino è stata allietata dallaccompagnamento musicale dellarpista Raffaella Bianchini.