La Biblioteca si prepara a festeggiare i 250 anni
Restaurate 67 sedie antiche grazie alla Banca
Presentato al Salone monumentale della Passerini Landi lintervento di recupero di sedute dellOttocento - Lintervento del vicedirettore generale dellIstituto di credito Pietro Boselli
Grazie ad un sapiente lavoro di restauro sono ritornate al loro splendore 67 sedie antiche del Salone monumentale della Biblioteca Passerini-Landi. Il restauro è stato finanziato dalla Banca di Piacenza mediante Art Bonus, lo strumento del credito dimposta per le erogazioni liberali a favore del patrimonio culturale e presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato lassessore alla Cultura del Comune di Piacenza Christian Fiazza, il vicedirettore generale della Banca Pietro Boselli, il responsabile delle Biblioteche comunali Graziano Villaggi, il restauratore Davide Parazzi.
Lassessore Fiazza ha ringraziato lIstituto di credito locale «senza il quale lintervento di restauro non sarebbe stato possibile» e ricordato che in questo modo la Biblioteca si prepara a festeggiare, questanno, i 250 anni «sempre più bella e accogliente». Concetto ripreso anche da Graziano Villaggi, che ha parlato di «Biblioteca cantiere aperto per farla crescere come luogo vivo».
Il vicedirettore generale Boselli ha sottolineato come il sostegno della Banca di questo restauro «sia perfettamente in linea con la nostra azione di recupero del patrimonio artistico che da tanti anni portiamo avanti. Siamo una banca viva e vitale sempre pronta ad interagire con il territorio di appartenenza».
Il restauratore Parazzi ha dal canto suo spiegato lintervento di restauro. Le sedie erano ancora in parte utilizzate nel Salone Monumentale (come sedute per larea di studio) e in parte ricoverate in un deposito perché non più utilizzabili, a causa del degrado del legno derivato da insetti xilofagi. Inoltre, le vecchie imbottiture realizzate con molle e paglia non risultavano più idonee allutilizzo e in diversi punti i tessuti erano lacerati per il tempo e lusura. Una volta portate in laboratorio si è proceduto allintervento con diverse operazioni: spolveratura; trattamento antitarlo in anossia con sistema Nitrex; smontaggio della tappezzeria e imbottitura; fasi strutturali di ripristino del legno; stuccature dei fori di sfarfallamento; pulizia superficiale mantenendo la patina acquisita nel tempo; verniciatura a gommalacca; ceratura; imbottiture nuove con ecopelle simil Nabuk lavabile e con bordatura a chiodatura ottonata.
Grazie a questo intervento è stato possibile reperire anche notizie storiche sui manufatti. Ad esempio dalla presenza di graffette e chiodi nei perimetri è stato possibile stabilire che queste sedie fossero già state sottoposte a restauro (tre interventi). Ne sono derivate anche notizie sugli stili. La maggior parte delle sedie sono in legno di noce in stile Carlo X (1824-1830), uno stile che si sviluppò nella prima metà dellOttocento, nel pieno della Restaurazione francese, che rappresenta idealmente la prosecuzione dello stile impero, le cui soluzioni estetiche ne sono il risultato, ma se ne discostano per le linee più aggraziate ed armoniose. Vi è poi una sedia rustica in legno di noce (1860 circa) in stile secondo impero proveniente probabilmente dal Biellese, che era un centro di grande produzione di sedie di questo genere, con spalliera sagomata con il foro centrale e con un intaglio ad ali. Vi sono poi una sedia impero con lira nello schienale in legno dolce (1804/1815), e quattro sedie della seconda metà dellOttocento, in legno di noce (11830-1850) in influssi in stile Luigi Filippo.
Il ritorno delle sedie restaurate nel loro ambiente originario permette di armonizzare questa componente di arredo con le scaffalature lignee del Salone che ospitano parte del patrimonio librario del Fondo Antico della Passerini-Landi.
Davide Parazzi, Graziano Villaggi, Pietro Boselli, Christian Fiazza
Graziano Villaggi, Christian Fiazza, Pietro Boselli, Davide Parazzi
Il Salone monumentale della Passerini Landi allestito per conferenze con le sedie restaurate grazie alla Banca
Uno scorcio del Salone monumentale con le sedie restaurate