Passò più volte, durante i suoi viaggi in Italia, da Piacenza - ed apprezzava la nostra città - Caroline Fitzgerald, lereditiera americana che somiglia molto a Isabel Archer, la protagonista del celebre romanzo Ritratto di signora di Henry James; anche perché colui che meglio di tutti ha raccontato la società a cavallo tra l800 e il 900, trovava lispirazione dei suoi personaggi osservando la vita delle amiche che frequentava. E questa signora - fino a poco tempo fa sconosciuta - era amica di James. A provarlo una serie di lettere che Caroline scrisse al romanziere nato americano ma morto inglese. Lettere scoperte da un avvocato e storico dellarte, Gottardo Pallastrelli, di origini piacentine, essendo nipote del pittore-ritrattista Uberto Pallastrelli, a cui la Banca di Piacenza ha dedicato, due anni fa, una mostra curata da Vittorio Sgarbi. Lo studio e la traduzione di queste missive hanno talmente appassionato lavv. Pallastrelli (presentato alla Sala Panini da Gianmarco Maiavacca) che la vita di Caroline Fitzgerald è diventata un libro, Ritratto di signora in viaggio. Unamericana cosmopolita nel mondo di Henry James (Donzelli editore), presentato dallautore a Palazzo Galli. «Caroline partiva da Parigi - ha raccontato Gottardo Pallastrelli - arrivava a Torino e poi scendeva a Piacenza, Parma, Bologna, Firenze e infine Roma». La nostra città le piaceva, anche se una volta cera talmente caldo che durante il soggiorno piacentino si ammalò. Unaltra volta fu costretta a fermarsi a Bobbio perché stava malissimo (è sempre stata di salute cagionevole) e spedì una cartolina dallOrrido di Barberino.
«Nel 2016 mi trovavo a Parigi alla ricerca di libri antichi - ha spiegato lautore - e quasi per caso mi sono imbattuto in una ventina di lettere che questa sconosciuta signora aveva scritto a Henry James. La sua storia mi ha affascinato a tal punto che ho deciso di scriverne la biografia». Caroline nacque nel Connecticut (1865). Presto si trasferì in Europa, prima a Ginevra (dove conobbe Victor Hugo), poi a Londra, dove frequentò i salotti mondani e incontrò James. Amante della poesia e studiosa di sanscrito, sposò un lord inglese dal quale divorziò 5 anni dopo. Durante uno dei suoi viaggi in Italia conobbe un medico-esploratore, Filippo De Filippi, che sposò. Accompagnò il marito in viaggi avventurosi (in India visitò il Ladakh e il Kashmir) nonostante i problemi di salute, perché vedeva i viaggi come opportunità di emancipazione femminile. Morì di polmonite a Roma, il giorno di Natale del 1911. «Caroline è stata uneroina - ha concluso lavv. Pallastrelli - perché ha gestito il proprio destino in modo originale».