500 ANNI DI SANTA MARIA DI CAMPAGNA
Tedeschi e Beretta e la Divina Commedia è servita
Successo al PalabancaEventi per il melologo su Dante
Apprezzato dal pubblico il viaggio nelle cantiche dantesche attraverso la voce recitante dellattore genovese e le musiche del direttore dorchestra piacentino
Successo nel Salone dei depositanti del PalabancaEventi di via Mazzini (testimoniato dai convinti e ripetuti applausi del numeroso pubblico presente) per il melologo sui versi della Divina Commedia (Lamor che move il sole e laltre stelle, titolo che richiama il verso conclusivo del Paradiso) con Corrado Tedeschi (voce recitante) e il maestro Marco Beretta, autore delle musiche dallo stesso eseguite al pianoforte. Lappuntamento - nellambito delle Celebrazioni per i 500 anni della Basilica di Santa Maria di Campagna, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza - è stato presentato da Robert Gionelli.
Lattore e conduttore televisivo genovese dadozione, come un moderno Virgilio, ha - nella prima parte dello spettacolo - interloquito con il pubblico, strappando più di un sorriso nellesaltare la contemporaneità del Sommo Poeta. «Sono felicissimo di essere in questo luogo meraviglioso, dove ci sono anche i miei soldi, essendo io cliente della Banca di Piacenza - ha esordito lattore nato a Livorno -. Questo spettacolo nasce come vendetta nei confronti della scuola, dove ero un somaro. Adesso posso vendicarmi e interrogarvi su Dante». Quindi Tedeschi ha coinvolto il pubblico prima facendo lappello (con in mano lelenco dei prenotati) e poi ponendo domande sulle frasi dellinventore della lingua italiana ancora usate nel linguaggio di oggi (non ti curar di loro ma guarda e passa, e quindi uscimmo a rivedere le stelle, lasciate ogni speranza o voi chentrate), trovando «un pubblico molto preparato». Lattore ha quindi recitato la poesia dedicata al grande amore (platonico) della sua vita, Beatrice - Tanto gentile e tanto onesta pare
- premettendo che «è un amore durato in eterno perché Dante e Beatrice non si sono mai parlati». Corrado Tedeschi ha poi sottolineato la musicalità di Dante, ricordando che diversi cantanti lo hanno utilizzato, come ad esempio Jovanotti e Venditti (qui ha accennato, con la complicità del maestro Beretta, Ci vorrebbe un amico). Passando poi alla declamazione del V Canto dellInferno, linno damore dedicato a Paolo e Francesca, e al Canto XXXIII del Paradiso, con la poesia alla Madonna (o alla madre, secondo linterpretazione di qualcuno).
Nella seconda parte il protagonista è stato invece il maestro piacentino Marco Beretta, che ha eseguito al pianoforte le suggestive musiche composte per loccasione, con passi dellInferno del Purgatorio e del Paradiso declamati con maestria da Corrado Tedeschi. La scelta dei versi che abbraccia lintero componimento dantesco non è stata - volutamente - consequenziale, per farli diventare pensieri o riflessioni improvvise, anche se collegate fra loro. Il melologo si è avvalso della regia di Alberto Oliva.
Azzeccata la scelta del pianoforte come strumento per veicolare i suoni che hanno accompagnato e stimolato la declamazione del testo, dando maggior risalto al verbo e consentendo una più ampia diffusione della composizione.
24.2.23
La presentazione dello spettacolo di Robert Gionelli
L'attore e conduttore Tv Corrado Tedeschi
Il maestro Marco Beretta
Un momento dello spettacolo
Il pubblico nel Salone dei depositanti
Fotoservizio Mauro Del Papa