Giuseppe
Verdi ha i tratti caratteriali tipici dei
piacentini. Operoso, prudente negli affari,
parsimonioso ma anche generoso. Fiero e
riflessivo, sa essere inflessibilmente severo.
Egli nasce, sì, a Roncole di Busseto (Parma) da
Carlo Verdi, che gestisce un'osteria, e da Luigia
Uttini. Entrambi i genitori hanno però radicate
origini piacentine: la famiglia Verdi, dal XVII
secolo gravita tra Villanova e Sant'Agata,
entrambe località del Piacentino, mentre da parte
materna gli Uttini si muovono tra
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Saliceto
di Cadeo e Chiavenna Landi, in piena terra
piacentina. E' solo il nonno Giuseppe Carlo, che -
pur avendo diverse proprietà nel Piacentino e
precisamente a Bersano, Villanova e Sant'Agata -
si trasferisce a Roncole nel 1791, dove decide di
gestire insieme alla famiglia, l'osteria del
piccolo borgo e dove Verdi nasce nel 1813, a pochi
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chilometri
da Busseto. Gran parte della sua vita - poi -
sarà, comunque, caratterizzata dalla quiete della
villa di Sant'Agata di Villanova. Nel 1851, Verdi
lascia definitivamente Busseto, ove era tornato
verso la fine degli anni Quaranta dopo diversi
anni vissuti a Milano, dove aveva mietuto successi
e consensi.
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Egli
infatti non ama i bussetani, troppo pettegoli e
troppo curiosi sul suo rapporto con la Strepponi,
e sposta la propria residenza a Sant'Agata, dove
compone gran parte delle sue opere e dove svolge,
oltre che l'attività di musicista anche quella di
imprenditore agricolo.
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A
Piacenza coltiva amicizie (poche, ma sincere), nel
1889 viene eletto consigliere provinciale nel
collegio di Cortemaggiore (del 1879 al 1884 era
stato eletto consigliere comunale di Villanova, di
cui finanziò la costruzione dell'ospedale,
inaugurato nel 1888). Il resto sono i viaggi, le
soste a Fiorenzuola, le brevi tappe a Piacenza
all'albergo San Marco (a pochi passi da piazza
Cavalli) e i tanti, tantissimi spostamenti tra
Genova, Milano, Parigi, Roma, Londra, Pietroburgo
di questo compositore che ha cambiato il
linguaggio musicale del nostro tempo, segnando
un'epoca.
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Per
informazioni e documentazione sulle origini
piacentine di Arturo Toscanini visita il
sito della Banca di Piacenza (www.bancadipiacenza.it)
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