Eminenza, Eccellenza, Autorità civili e militari, Signori e Signore, a tutti desidero rivolgere un cordiale saluto, indirizzandolo in special modo all’Avv. Corrado Sforza Fogliani, Presidente della Banca di Piacenza, Mecenate di arte e cultura, che così gentilmente ha voluto invitarmi a questo importante evento.
Sono davvero rammaricato di non essere riuscito a partecipare personalmente come avrei voluto, a causa delle condizioni climatiche particolarmente avverse che me lo hanno impedito.
Il progetto che oggi viene solennemente inaugurato restituisce alla nobile e antica Placentia la splendida Salita del Pordenone, un percorso di incantevole bellezza che con il suo stesso inerpicarsi verso il cielo ci richiama alle realtà superne.
Lo sguardo del visitatore dello spettacolare camminamento resta rapito non solo dalla raffinata eleganza degli affreschi del Pordenone e di altri grandi artisti, ma anche dalla maestosa mole della Basilica di Santa Maria di Campagna, dedicata alla Santa Madre di Dio, Sovrana di questa illustre Civitas.
San Giovanni Paolo II, a proposito della forza evocativa delle creazioni artistiche, ha affermato:
« L'Artista divino, con amorevole condiscendenza, trasmette una scintilla della sua trascendente sapienza all'artista umano, chiamandolo a condividere la sua potenza creatrice. È ovviamente una partecipazione, che lascia intatta l'infinita distanza tra il Creatore e la creatura, come sottolineava il Cardinale Nicolò Cusano: L'arte creativa, che l'anima ha la fortuna di ospitare, non s'identifica con quell'arte per essenza che è Dio, ma di essa è soltanto una comunicazione ed una partecipazione » (Lettera agli artisti, 4 aprile 1999).
Le parole del Santo Pontefice ci inducono a considerare con più attenzione il pregio dell’opera che si staglia dinanzi ai nostri occhi ammirati, invitandoci in modo singolare a trarne stimolo per volgere lo sguardo introspettivo verso noi stessi e innalzarlo al Creatore e Signore dell’Universo:
«Non tutti sono chiamati ad essere artisti nel senso specifico del termine. Secondo l'espressione della Genesi, tuttavia, ad ogni uomo è affidato il compito di essere artefice della propria vita: in un certo senso, egli deve farne un'opera d'arte, un capolavoro», così San Giovanni Paolo II (ibidem).
È noto come in età medievale alcuni cittadini di Piacenza si recarono nei Luoghi Santi mettendosi sotto la protezione del Martire Sant’Antonino. La Martire Giustina, secondo la Tradizione, cacciava i demoni con il semplice soffio della sua bocca e con il segno della Croce.
Invochiamo i gloriosi Patroni di questa Città affinché ci aiutino a comprendere più profondamente il messaggio della bellezza che salva, elevandoci alla contemplazione del divino.
Grazie a tutti.
Raymond Leo Cardinale BURKE