Grandi autori del passato per rileggere la produzione artistica e il significato degli affreschi realizzati tra il 1530 ed il 1532 dal Pordenone nella basilica di S. Maria di Campagna, ma anche per ripercorrere le principali vicende storiche relative, appunto, al tempio sacro di piazzale delle Crociate.
Viaggio poetico nellarte sacra del Pordenone coinvolgente reading teatrale curato dallattore e regista piacentino Mino Manni, andato in scena nei giorni scorsi nel Refettorio del Convento dei Frati minori di S. Maria di Campagna nellambito delle iniziative collaterali alla Salita al Pordenone, organizzata dalla Banca di Piacenza ha infatti offerto al numeroso pubblico presente unoriginale ed insolita chiave di lettura sia delle opere di Giovanni Antonio de Sacchis, sia della cinquecentesca basilica tramelliana.
Sfogliando le pagine della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, Manni voce recitante insieme a Marta Ossoli, con laccompagnamento musicale di Silvia Mangiarotti (violino) e Francesca Ruffilli (violoncello) ha innanzitutto ricordato il Concilio generale indetto a Piacenza nel 1095 da papa Urbano II in cui, per la prima volta, venne annunciata la Crociata da condurre in Terra Santa contro gli infedeli. Un balzo cronologico in avanti fino al 1522, anno in cui, su progetto di Alessio Tramello, venne iniziata la costruzione della fabbrica di S. Maria di Campagna proprio su quellampia area che aveva ospitato il Concilio. E poi ancora avanti fino al 1527, anno del tragico Sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi ripercorso tra le pagine della Storia dei Papi di Ludwig Von Pastor e della Storia dItalia di Francesco Guicciardini con il ricordo di papa Clemente VII che, di fronte alle barbarie e alle devastazioni, affidņ la propria anima alla venerata Madonna di Campagna.
Si arriva al 1530, quando a Giovanni Antonio de Sacchis ricordato dai due attori con le elogiative parole tratte da Le vite de pił eccellenti pittori, scultori e architetti, di Giorgio Vasari vengono commissionati gli affreschi della cupola. E proprio da queste opere pordenoniane, Manni e Ossoli hanno preso spunto per sfogliare pagine della Divina Commedia, legate alle immagini della cupola relative alla Giustizia di Traiano, de Le Trachinie di Sofocle con il legame alle pennellate per le Fatiche di Ercole, de Lauda per la nativitą del Signore di Jacopone da Todi avvicinato ad Adorazione dei pastori, per concludere con il S. Agostino pordenoniano declinato nelle pagine de Le confessioni del santo-folosofo.
Un reading teatrale molto gradito dal pubblico presente. Un vero successo suggellato da un lungo e scrosciante applauso.