Il successo ottenuto dalle visite domenica scorsa al Palazzo vanvitelliano di Castelnuovo (più di 300 visitatori nello stesso giorno) ha imposto agli organizzatori di prevedere una nuova serie di visite guidate sia al Palazzo che alla mostra documentaria allestita con documenti ed oggetti tratti dall’archivio Sforza Fogliani. Il Palazzo (e l’attigua chiesa di S. Biagio, facente parte sempre del complesso) saranno aperti dalle 10,30. Una visita guidata si terrà anche la mattina e così pure sarà sempre possibile visitare la mostra documentaria. Il pomeriggio, a parte le visite al Palazzo e alla mostra, si terranno due visite guidate, per le quali il numero di visitatori ammesso è peraltro già stato completato, ma si sta studiando la possibilità dell’organizzazione di una terza visita guidata.
La presenza delle autorità è prevista per le ore 15,00 allorché alle stesse (fra le quali il Prefetto e il Comandante provinciale dei Carabinieri) rivolgeranno un saluto il Sindaco di Alseno geol. Davide Zucchi – che ha fortemente voluto la valorizzazione del complesso – e i rappresentanti della Banca di Piacenza, che ha promosso l’evento unitamente all’Istituto Toniolo, proprietario del maniero.
A tutti i partecipanti verrà distribuito, dalla Banca, un dépliant illustrativo.
PIU DI TRECENTO VISITATORI NELLA GIORNATA DI APERTURA AL PUBBLICO DEL MANIERO DI CASTELNUOVO FOGLIANI
Più di trecento persone hanno partecipato all'evento organizzato - oltre che dall'Istituto Toniolo, proprietario del maniero - dal Comune di Alseno e dalla Banca di Piacenza, con l'apertura del Palazzo vanvitelliano Sforza Fogliani a Castelnuovo di Alseno. Durante la giornata si sono susseguite numerose visite guidate, a cura del prof. Alessandro Malinverni e del prof. Carlo Mambriani (Università di Parma). Dal canto suo, ha destato viva attenzione l'esposizione di interessanti (ed anche curiosi) documenti dell'archivio di famiglia in apposite bacheche ed illustrate dalla dott.ssa Daniela Morsia (Biblioteca Passerini Landi), da tempo studiosa della figura di Corrado da Fogliano - Governatore di Piacenza in nome di suo fratello ex matre Francesco Sforza, costruttore del Castello sforzesco di Milano e sepolto nel Deambulatorio del Duomo del capoluogo lombardo insieme al fratello - nonché delle vicende della famiglia.
L'evento, proseguito per tutta la giornata, ha preso il via la mattina nella settecentesca chiesa dedicata a S. Biagio e alla Madonna (eccellenti pale d’altare) costruita, a lato del palazzo, da Giovanni Sforza Fogliani, viceré di Sicilia per diciotto anni e sepolto nella Chiesa stessa unitamente alla duchessa Clelia Sforza Fogliani, con la quale questo ramo della famiglia si è estinto nel 1925. Alle autorità ed ai numerosi presenti (fra loro numerosi Sindaci della zona e il Presidente del C.d.a. della Banca di Piacenza dott. Nenna accompagnato dal Condirettore dott. Coppelli, il Direttore dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi, originario di Alseno, ed i Comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza Leuzzi e Botti), ai presenti - tutti attratti da quella che è stata la prima apertura ufficiale ai visitatori del grandioso Palazzo - ha rivolto un iniziale saluto il Sindaco di Alseno geol. Davide Zucchi, che ha appoggiato e promosso l'evento. Presente anche il parroco don Ferdinando Bisagni, novantenne e ancora attivissimo (il Molossi scrive di Castelnuovo: “ameno poggio” chiamato anticamente Belmonte o Montebello). I proff. Malinverni e Mambriani hanno poi per sommi capi illustrato il Palazzo e la dott.ssa Morsia ha anticipato alcune notizie sulla mostra documentaria allestita nel castello, sulla base di documenti dell'archivio di famiglia. Da ultimo, ha ringraziato i presenti il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza Cav. Lav. Corrado Sforza Fogliani, anche quale attuale capofamiglia Sforza Fogliani come rappresentante anziano del ramo tuttora in essere e distintosi nel Cinquecento rispetto a quello stabilitosi a Castelnuovo Fogliani, estintosi nel secolo scorso, come già detto. È poi iniziata la prima visita guidata alla Chiesa ed al Palazzo nonché alla mostra documentaria allestita in una sala del Palazzo vicina a quella nella quale sono conservati i ritratti degli esponenti della famiglia, dal capostipite Corrado al Settecento. Il Palazzo (dove soggiornarono anche Maria Luigia e la regina Margherita di Savoia) è stato particolarmente apprezzato dai numerosi visitatori, che hanno ammirato il cortile secentesco, lo scalone, il salone affrescato, le altre sale, il salone stuccato, nonché il giardino. Il Palazzo è stato costruito, in parte, su progetto del Vanvitelli, come risulta anche da documenti di archivio, e riproduce la pianta del palazzo dei Normanni di Palermo, dove il viceré risiedeva.
La mostra documentaria - illustrata, come detto, da Daniela Morsia - è particolarmente interessante per i documenti esposti, che documentano l'esercizio dei diritti feudali da parte della famiglia fino alla fine del Settecento circa (il feudalesimo fu, come noto, abolito nel 1804 da Napoleone), diritti che si concretizzavano nell'amministrazione della giustizia ed anche nella risoluzione di conflitti tramite gli uomini agli ordini del Bargello (quelle che oggi si direbbero le Forze dell'Ordine) oltre che nella convalida di censi, livelli ed altri diritti reali e, ancora, nell'esazione di tributi. Particolarmente interessante una "bacchetta" pergamenacea del 1500 per l'acquisto del vino e per la misura empirica della tenuta delle botti, di altri vasi vinari e degli "scemi" (vasi vinari, come noto, riempiti solo in parte), già studiata un decennio circa fa dal CNR. Sono esposti anche documenti di varie epoche (attraverso gli stemmi delle carte da bollo si ricostruiscono, tra l'altro, le vicende del Ducato: nato come Ducato di Piacenza e Parma secondo la Bolla istitutiva di Paolo III, divenuto Ducato di Parma e Piacenza dopo il tirannicidio nella cittadella di Piacenza e quindi Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla nonché dipartimento francese precedentemente al Ducato di Maria Luigia e, dopo questo, fino allo Stato unitario). Viva attenzione e curiosità hanno destato anche la documentazione sugli "oratori" (ambasciatori) alla corte sforzesca e i disegni con la disposizione a tavola, intorno alla duchessa Clelia, degli esponenti di varie famiglie nobili piacentine, con l'indicazione dei ricchi (e pesanti) menù e - in alcuni - la scritta, a quest'ultimo proposito, "La servitù come i padroni". Esposti, anche, numerosi sigilli (con stemmi della famiglia o con questi stemmi e quelli delle loro mogli) per la punzonatura a ceralacca delle buste, nonché ornamenti di sale, lettere della duchessa Clelia in età scolare, nomine di parroci del territorio nell'esercizio del giuspatronato che la famiglia aveva su diverse parrocchie, a cominciare naturalmente da quella di Castelnuovo.
Dato il successo ottenuto dalla giornata, il Comune di Alseno e la Banca di Piacenza, con l'Istituto Toniolo, hanno deciso - per accontentare numerosi richiedenti che non hanno potuto essere ammessi alle visite nella prima giornata svoltasi (a tutti i presenti la Banca ha fra l’altro distribuito un dépliant descrittivo delle zone in visita) - di organizzare una nuova giornata di apertura alle visite al castello per domenica prossima 2 ottobre, con visite guidate nel pomeriggio e apertura la mattina per gli interessati alla mostra. Le prenotazioni vanno rivolte all'Ufficio Relazioni esterne della Banca di Piacenza al numero 0523/542357 o all'indirizzo mail relaz.esterne@bancadipiacenza.it.