Sono trascorsi quasi cinque secoli da quando Giovanni Antonio de’ Sacchis, meglio conosciuto come il Pordenone, affrescò magistralmente la grande cupola ottagonale della Basilica di S. Maria di Campagna progettata da Alessio Tramello.
Gli affreschi, iniziati nel 1530 dal Pordenone e completati nel 1532 da Bernardino Gatti detto Sojaro, si aprono con l’immagine di Dio, al centro della cupola, e proseguono lungo le pareti del tamburo con raffigurazioni di angeli e putti, di profeti e sibille, con immagini relative al mondo pagano e con il racconto della storia di Maria intervallato dalle figure degli apostoli.
Un vero e proprio scrigno d’arte sacra da ammirare e contemplare rivolgendo, scomodamente, lo sguardo verso l’alto. Così, almeno, fino a qualche settimana fa. Grazie alla nostra Banca e al Comune di Piacenza, infatti, gli splendidi affreschi della cupola e del tamburo possono ora essere ammirati in tutta la loro bellezza, e nei minimi particolari, anche attraverso un grande schermo touchscreen installato all’interno del tempio sulla parete che anticipa la prima navata di destra.
Un’affascinante e spettacolare panoramica, realizzata con una tecnica fotografica a 360 gradi, che offre ai visitatori ogni dettaglio degli affreschi grazie ad una galleria di milleduecento immagini ad altissima definizione frutto del lavoro del dott. Marco Stucchi, autore dell’opera di digitalizzazione dell’intero ciclo pittorico della cupola.
La presentazione di questo progetto che offre ai visitatori una sorta di ascesa virtuale al tamburo di Santa Maria di Campagna, si è svolta nei giorni scorsi alla presenza del Sindaco Paolo Dosi, del Presidente e del Presidente d’onore della nostra Banca, Luciano Gobbi e Corrado Sforza Fogliani, dell’Assessore ai Lavori pubblici Giorgio Cisini, del Superiore dei Frati Minori di S. Maria di Campagna, padre Secondo Ballati, della Direttrice dei Musei Civici, Antonella Gigli, e dello stesso Marco Stucchi.