L’Istat ha diffuso i dati relativi al 2016
VALORE AGGIUNTO: A PIACENZA BENE SERVIZI E AGRICOLTURA
MALE IL SETTORE MANIFATTURIERO CHE PERDE TERRENO IN EMILIA
Meglio di Cremona, Lodi e Pavia, ma peggio delle altre province lungo la Via Emilia (Parma, Reggio, Modena, Bologna). Questa, in sintesi, la performance di Piacenza rispetto ai dati sul valore aggiunto nel 2016 (diffusi, di recente, dall’Istat), vale a dire l’incremento di valore delle materie prime dopo il processo di trasformazione delle stesse reso possibile dall’intervento dei fattori produttivi (capitale e lavoro).
Il dato provinciale a prezzi base per abitante pone il nostro territorio al 24° posto della graduatoria nazionale (28.100 euro contro i 25.011 della media italiana) e ci colloca in quell’area del settentrione - e del Nord-Est in particolare - dove si registrano i più alti livelli di valore aggiunto per abitante derivante dalla produzione di beni e servizi.
Un risultato tutto sommato positivo che non nasconde, però, le nostre debolezze se andiamo ad analizzare meglio, scomponendolo, il dato Istat. Bologna, Modena, Reggio Emilia e Parma sono tra le prime dieci della classifica nazionale grazie soprattutto al maggior peso del settore manifatturiero: il valore aggiunto per abitante dell’industria è a Piacenza di circa 7.000 euro contro i 10.000 di Parma e Reggio e i 12.000 di Modena. Il contributo della nostra industria al valore totale è del 24 per cento, mentre le altre province lungo la Via Emilia fanno decisamente meglio (tra il 30 e il 35 per cento).
Il valore aggiunto totale a prezzi correnti prodotto dall’economia provinciale è stato - sempre nel 2016 - di 8.066,8 milioni di euro (+3,8 per cento rispetto al 2013 contro il +6,7 dell’Emilia Romagna e il +5,1 a livello nazionale), così percentualmente suddivisi: servizi 69, manifattura 20, agricoltura e costruzioni 4, altre industrie 3 per cento. Ma mentre, nel settore manifatturiero, in Regione e in Italia la crescita è rispettivamente del 15,3 e del 12,3 per cento, a Piacenza si ferma al 3,4 per cento. In linea con i dati nazionali (+5) e regionali (+5,4), invece, l’incremento di valore aggiunto nei servizi (4,7 per cento). Bene il dato del settore agricolo piacentino, in controtendenza rispetto all’andamento negativo di Emilia Romagna (-4,3) e Italia (-5,4) con un +3,3 per cento. Il valore aggiunto prodotto del nostro settore edile è in calo del 3,8 per cento, in linea con le dinamiche regionale (-4,4) e nazionale (-3,1).