Tra le api s’è sparsa la voce
“Zavattarello è un paese dolcissimo…”
A Zavattarello (Alta Valtidone, sopra Caminata e Nibbiano), l’apicoltura è di casa. Nell’ ‘800, Luigi Dal Verme (conte, proprietario del castello che domina il paese e la valle, i suoi antenati - veronesi d’origine – esercitarono i diritti feudali riscuotendo il focatico fino alla fine del ‘700) tutti i premi per il miele alle Esposizioni nazionali, se li portava via lui: sempre secondo, dopo Vittorio Emanuele II, che arrivava però primo (e ci sta…). Ora, questo primato delle terre “vermesche” è stato prepotentemente portato alla ribalta dal dott. Enrico Baldazzi, notissimo imprenditore serico, ma – anche – Presidente dell’Associazione Apicoltori Oltrepò Montano e signore all’antica, dall’entusiasmo coinvolgente (o contagioso).
Ai primi dello scorso settembre, nel castello di Zavattarello, festa grande – allora – intorno al miele. Anzitutto, Paolo Fontana – il più noto studioso e scrittore italiano del ramo (suo il testo Il piacere delle api) – che con un eloquio d’incanto ha raccontato in un’affollata (e grande) sala i tanti pregi dell’apicoltura (che gioca, infatti, sulla preservazione degli ecotipi locali) e delle api (che risalgono a 120 milioni d’anni fa, primeggia l’Ape mellifera, con tutte le sue innumerevoli sottospecie). Poi, la proclamazione dell’esito del 1° Premio letterario “L’oro di Zavattarello” (51 partecipanti, racconti rigorosamente dedicati ad api e apicoltori, nomi illustri come Stefano Bucci nella Giuria, presieduta da Maria Grazia Mazzocchi). Racconti raccolti in una pubblicazione (Guardamagna editori, Varzi) che – partner la Banca di Piacenza – reca anche scritti di grande interesse sulla valorizzazione del miele di Zavattarello e sulla raison d’être del Premio, oltre che una colta postfazione di Armando Branchini, mirabile Presidente del Comitato organizzatore.
Tutto, naturalmente, all’insegna – va sans dire – del motto “Tra le api s’è sparsa la voce: «Zavattarello è proprio un paese dolcissimo…»”, stampato su deliziose sciarpe da Serica 1870 e con l’importante appoggio del Sindaco dott. Simone Tiglio, che l’anno scorso ha portato alla deliberazione del suo Consiglio comunale l’istituzione della Stazione Sperimentale di Fecondazione a tutela dell’Apis Mellifera Ligustica (cioè ligure; altre: siciliana, carnica), che è quella presente in zona. E non mancavano anche maglie, magliette, cappellini con il logo dell’Associazione promotrice dell’evento. Con, sullo sfondo, il grande dilemma: ma l’ape è, o no, un animale domestico? Plinio il vecchio diceva di no, Darwin – il grande naturalista inglese – diceva che l’ape non è adatta alla “dimesticazione”, ma la Treccani – Dizionario enciclopedico – propende invece per il sì. E meno male: la possiamo allora tenere in condominio, anzi: non possono vietarcelo (art. 1138, nuovo testo, del Codice civile). Insomma, e d’altra parte: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che 4 anni di vita” (Albert Einstein). Non a caso, del resto, nel Kazakistan – ormai potenza mondiale, da quando s’è reso indipendente dall’Unione sovietica, che utilizzava il suo territorio per gli esperimenti nucleari e, a Baikonur, per i lanci spaziali – lo zucchero quasi non sanno cosa sia; col caffè, servono a tutti – in tutti i bar – miele confezionato in rotolini, e basta.
Evviva, dunque. E a rivederci l’anno prossimo (o prima), sempre intorno all’ape, insetto pronubo, dunque: salvifico. Un terzo di quel che mangiamo è frutto di impollinazione.
| c.s.f. |
RACCONTI FINALISTI: Lisa Benedetti; Ilenia Bresciani; Massimiliana Cappelletti; Maria Vittoria Cirillo; Silvia Faini; Paola Giannelli; Gioia Giusti; Glenda Manzetto; Alessandro Marchesi; Oreste Joshua Niccoli; Nicolò Patrone; Andrea Pirani; Roberto Provenzano Forti; Davide Schiavone; Isabella Torazza.
RACCONTI MERITEVOLI DI SEGNALAZIONE: Giuseppe Borasi; Lavinia Collodel; Monica Fanciullacci; Alessandra Ferrari; Enrico Fiorio; Filippo Makaus; Marina Trazi.
ALTRE INFORMAZIONI: www.orodizavattarello.it