Era emozionata Maria Grazia Sabato, presidente del Rotary club Piacenza Sant’Antonino, quando è salita sul palco del Municipale per ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la serata benefica (tra questi, anche la Banca di Piacenza, che ha venduto i biglietti presso gli sportelli della sede centrale) con Oscar Farinetti, organizzata dai Rotary piacentini del Distretto 2050, dai Rotaract e dall’Inner Wheel, in collaborazione con il Comune (che ha messo a disposizione il Teatro), allo scopo di donare al Centro trapianti dell’Ospedale di Piacenza un contenitore transgenico per la conservazione delle cellule staminali. Un’idea partita da Raffaele Veneziani del Rotary Piacenza Farnese e resa possibile grazie al grande impegno profuso dalla dott.ssa Sabato («è stata straordinaria», ha sottolineato Angela Rossi del Laboratorio di Immunogenetica, intervenuta insieme al primario di Ematologia Daniele Vallisa).
«State facendo una cosa bellissima - ha esordito il patron di Eataly rivolto alla platea, gremita, del Municipale -. Del resto, i grandi problemi dell’umanità sono sempre stati risolti da persone che stavano bene e, soprattutto, per bene». Ricco di spunti e riflessioni il monologo di Farinetti sulla storia dei sentimenti umani, raccontata attraverso un viaggio nel tempo iniziato un milione e mezzo di anni fa in Etiopia, con l’invenzione del fuoco, e diretto al “nuovo fuoco” della rivoluzione digitale in atto, «sulla quale ci siamo un po’ incartati, ma che se ben sfruttata consentirà la nascita di nuove professioni». In mezzo, l’invenzione dell’agricoltura (15mila anni fa), la civiltà dei Sumeri (5mila anni fa), l’antico Egitto (4mila anni fa), la Grecia di Pericle (3mila anni fa), l’Impero romano (2mila anni fa), l’Alto Medioevo (mille anni fa), il Basso Medioevo e il Rinascimento (500 anni fa), la Rivoluzione scientifica (400 anni fa), la Rivoluzione industriale e la società dei consumi (250 anni fa). Ogni epoca ha portato con sé sentimenti positivi e negativi. L’imprenditore piemontese si è concentrato sui primi, isolandone cinque (fiducia, coraggio, rispetto, ottimismo, senso del futuro) e suggerendo i rispettivi comportamenti da mettere in pratica per impadronirsene e risolvere i problemi: saper gestire l’imperfezione; pensare locale, agire globale; from duty to beauty (far passare il concetto che comportarsi bene è chic); restare giovani non smettendo mai di avere progetti; saper copiare, non per imitare, ma per cogliere buone idee venute ad altri e migliorarle («il futuro si crea connettendo le menti»).
«Nel nostro Paese c’è un immotivato pessimismo», ha evidenziato Farinetti, perché «abbiamo avuto la fortuna di nascere nel posto più bello del mondo».
«E’ pazzesco quello che possediamo - ha concluso -. Raccontiamola, questa nostra Italia, e attiriamo i turisti stranieri. E smettiamola di piangerci addosso».