Successo al PalabancaEventi per il concerto d’archi a cura della Amici della lirica
Protagonisti i Solisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana
Le note della musica barocca - vivace e incalzante - uscite dagli strumenti ad archi dei bravissimi Solisti dell’Orchestra Filarmonica Italiana non potevano essere miglior omaggio ai Cavalli del Mochi e alla mostra della Banca di Piacenza in corso al PalabancaEventi di via Mazzini. Un concerto - a cura degli Amici della lirica - che si è tenuto in Sala Panini come prima manifestazione collaterale alla mostra stessa.
«Il concerto “Alla corte dei Farnese: arte e musica nel Seicento barocco” - ha evidenziato la presidente degli Amici della lirica Giuliana Biagiotti - si inserisce nelle celebrazioni per i 400 anni dei Cavalli del Mochi, simbolo identitario della città e capolavoro assoluto dell’arte italiana del primo Seicento. La scelta della musica barocca, con pagine di Vivaldi, Bach e Pachelbel, nasce dal dialogo che idealmente la stessa intavola con le celebri statue equestri di Francesco Mochi, commissionate da Ranuccio I Farnese. Mochi, formatosi entro i dettami del Manierismo, seppe tuttavia superarli, divenendo uno dei primi e più significativi iniziatori del linguaggio barocco, fondato su dinamismo, tensione emotiva e forte teatralità. I cavalli in arcione, la loro potenza trattenuta e il senso di slancio che caratterizzano le opere del Mochi trovano quindi un naturale corrispettivo nei ritmi incalzanti, nei contrasti e nella vitalità della musica barocca».
Il compito di trasportare il pubblico nell’intensità espressiva di questo repertorio è stata affidato a Cesare Carretta, violino I, Antonio Lubiani, violino II, Sohma Tamami, viola, e Claudio Giacomazzi, violoncello. Questo il programma eseguito:
A. Vivaldi, Concerto in La maggiore RV 158; J. Pachelbel, Canone in Re maggiore; A. Vivaldi, Concerto alla Rustica RV 151; J. S. Bach, Aria sulla quarta corda (dalla Suite n. 3 in Re maggiore BWV 1068); A. Vivaldi, Concerto per due violini in La minore RV 522; J. S. Bach, Arioso (dalla Cantata BWV 156); A. Vivaldi, Concerto per due violini e violoncello RV 565; ha chiuso il celeberrimo Concerto “La Primavera” (da Le quattro stagioni, RV 269) di Vivaldi.
Al termine un lungo e convinto applauso da parte del pubblico, salutato dai Solisti con un «piccolo cioccolatino» (così lo ha definito il I° violino Cesare Carretta) confezionato con brevissimi cenni di musiche natalizie.
Per l’occasione la mostra è rimasta eccezionalmente aperta fino alle 20.
I solisti dell'Orchestra Filarmonica Italiana
Il concerto si è tenuto in Sala Panini. Fotoservizio Mauro Del Papa
Laura Biagiotti degli Amici della Lirica ha presentato la manifestazione